Conosci te stessƏ, e fanne buon uso

La natura della mente, secondo le antiche tradizioni sapienziali millenarie e alla luce delle neuroscienze contemporanee, è intimamente implicata nei processi di riequilibrio e auto guarigione del corpo, ma anche nella creazione del tessuto di ciò che chiamiamo realtà. La consapevolezza di se stessi inizia dalla comprensione della reale natura della mente e del suo funzionamento. Un viaggio negli stati di coscienza, all’origine del pensiero.

La consapevolezza ha una definizione molto sfumata e complessa, è quasi più indefinita che definita. E questo è un pregio, perché consente di apprezzarne la sua natura e le sue diverse declinazioni.

È proprio qui che risulta centrale il tema del linguaggio non verbale e delle microespressioni facciali, non per le tecniche di riconoscimento in sé ma piuttosto per il benessere che ne consegue dal loro allenamento costante. Faccio uso della parola “allenamento” per poter spiegare al meglio come questi mezzi siano quasi un superpotere da sviluppare, che può permettere a tutti di noi di entrare in più profondo contatto con noi stessi e con gli altri. La conseguenza diretta di questo allenamento quindi è essere più consapevoli di tutto ciò che ci circonda al fine di prendere decisioni in modo armonico e vivere con più serenità quello che accade all’interno delle nostre vite.

La propria Crescita e Rinascita personale avviene nel momento in cui prendiamo in mano la nostra vita, solo nell’istante in cui iniziamo a dedicare del tempo a noi stessi. La Cura parte dall’Amore verso noi stessi, da ciò che mettiamo a tavola, dalle nostre scelte in ambito relazionale, da quanto ossigeno puro immettiamo nel nostro corpo e dalla relazione stretta che abbiamo con nostra madre Terra. In questo percorso potrete apprendere attraverso vari esercizi e tecniche come meglio vivere  partendo da una profonda detox alimentare di 21 giorni, il tempo minimo per cambiare le nostre abitudini scorrette.

C'è una saggezza innata nel nostro corpo, che porta con sé una memoria implicita di tutto ciò che ci ha colpito fin dalla nascita. Tuttavia, a causa di tutte le cose che viviamo nella vita, ci disconnettiamo non solo dalle nostre sensazioni corporee, ma anche dalle nostre emozioni. Nel nostro percorso di riconnessione con il corpo, forse quello che cerchiamo non è solo di sentirci meglio, ma anche di migliorare le nostre sensazioni. È di questo che parleremo e sperimenteremo in questa breve presentazione sulla riconnessione con il corpo.

I conflitti di coppia possono essere uno strumento di crescita: a questo fine, però, è necessario che entrambi i partner dispongano di un livello sufficientemente buono di maturità emotiva, cioè di capacità di contatto comprensivo e riflessivo con le emozioni proprie e dell’altro.

In caso di deficit importanti del livello di maturità emotiva di uno o entrambi i partner, i conflitti fanno entrare la coppia in modalità relazionale distruttiva: si perde di vista l’obiettivo comune della scelta di stare insieme – essenzialmente, l’aumento del benessere individuale grazie alla presenza amorevole dell’altro – e ciascuno si posiziona agli estremi opposti del continuum unione/separazione, invece di venirsi incontro in una posizione equilibrata che metta insieme armoniosamente le ragioni e i bisogni dell’IO con quelli del NOI.

Quando i partner diventano portatori di istanze emotive opposte e contrapposte, le reciproche posizioni tendono ad estremizzarsi e si passa dallo STARE CON allo STARE CONTRO, che sgretola la pelle di coppia.

È lì che la storia finisce. Oppure, è lì che comincia la terapia e il processo di guarigione, per creare una pelle di coppia tutta nuova, fatta di consapevolezza e realtà.

A questo fine, non serve a nulla esplorare le singole ragioni di conflitto. È necessario lavorare sul livello di maturità emotiva individuale e di coppia, per insegnare ai due partner:

1. come regolare la distanza senza diventare una “coppia divaricata”;
2. come comunicare in modo rispettoso ed efficiente per non diventare una “coppia muta” e/o una “coppia sorda”;
3. come scusarsi in modo non manipolatorio; e infine
4. come perdonare e perdonarsi.

L’obiettivo non è guarire la coppia vecchia bensì costruirne una nuova, più sana e più felice.

Abbiamo tutti e tutte bisogno di dipendere da qualcuno. In base ai nostri modelli di attaccamento, questa affermazione potrà essere confortante oppure angosciante. Di fronte alla consapevolezza del nostro innato bisogno di sana dipendenza, una domanda sorge spontanea: qual è la giusta distanza per amarci? La risposta è racchiusa in una parola: interdipendenza, il punto di equilibrio tra l'essere sufficientemente vicini da non perderci e sufficientemente lontani da non fonderci. 

In questo spazio ci occuperemo di un affetto multiforme e diffuso nel corso dello sviluppo di ciascun individuo, quale quello della vergogna. Molti ricercatori hanno evidenziato come alcune emozioni risultino più intime e complesse di altre, nell’ottica di un percorso di psicoterapia, come nel quotidiano. 
La vergogna gioca un ruolo significativo nell’esordio e nello sviluppo di alcune condizioni psicopatologiche, quali i Disturbi Alimentari, la Depressione, il Disturbo Post-Traumatico da Stress. Correlata anche a un processo di derivazione neuro-chimica, la vergogna è in grado di diventare minaccia all’identità personale, generando inibizione e amplificando il giudizio rispetto a quelle parti del Sé considerate non accettabili.
Alla luce dei consistenti cambiamenti della società odierna e dell’avvento dei social network, che hanno dato luogo a una variazione nella percezione della propria immagine, ci occuperemo anche della sua diffusione in adolescenza e nella generazione Z. 

Nei momenti migliori, la vergogna è una sgradevole sensazione di autoconsapevolezza che ci avverte quando non siamo all'altezza dei valori e delle aspettative che abbiamo su di noi. In quanto animali sociali, questo impulso correttivo ci aiuta a mantenere un legame sicuro con gli altri esseri umani. Purtroppo, però, questa sana reazione emotiva viene spesso corrotta dai traumi dello sviluppo durante le fasi più vulnerabili della nostra infanzia. Ne consegue una forma tossica di vergogna che si manifesta in età adulta attraverso schemi difensivi malsani e convinzioni depotenzianti su di sé. In questo intervento, A.J. Bond, autore e esperto nel trattamento della vergogna, spiegherà come la vergogna si trasforma da sana a tossica e offrirà strategie per gestirla e guarirla al fine di prevenire la sua diffusione di generazione in generazione.