INCOSCIO NON RIMOSSO E MEMORIA IMPLICITA
Dialogo tra psicoanalisi e neuroscienze
a cura di Giuseppe Craparo e Clara Mucci
Sigmund Freud è stato il primo a utilizzare il costrutto di inconscio non rimosso riconoscendo che «l’Inc non coincide col rimosso; rimane esatto asserire che ogni rimosso è inc, ma non che ogni Inc è rimosso». Si tratta di un’intuizione importante che Freud lasciò cadere, ma che le ricerche psicoanalitica e neuroscientifica contemporanee hanno ripreso e approfondito. Si è così aperta la strada a nuove scoperte e a riflessioni dalle importanti ricadute sulla teoria della mente, con una particolare attenzione alla memoria implicita delle precoci esperienze sensoriali ed emotive relazionali con le figure di accudimento e al loro coinvolgimento sia nello sviluppo normale che in rapporto ai traumi evolutivi.
Ma le ricadute si sono avute anche sulla pratica clinica focalizzata sull’elaborazione delle esperienze affettive (sia pre-verbali e pre-simboliche che verbali e simboliche) e sul ruolo del cervello destro nella comunicazione emotiva tra paziente e terapeuta.
Dicono del libro
Un testo dedicato all’”inconscio non rimosso” è un contributo da lungo tempo atteso dalla teoria e dalla pratica psicodinamiche. Ci suggerisce vari interrogativi, tra cui: come si pone il clinico tra l’inconscio delle neuroscienze e l’inconscio della psicoanalisi? Quali ripercussioni hanno i diversi tipi di inconscio sulla nostra comprensione dei concetti di trauma, dissociazione, attaccamento e conoscenza relazionale implicita? Giuseppe Craparo e Clara Mucci hanno dato vita a un libro stimolante in cui i maggiori esperti del settore condividono le proprie prospettive riuscendo a tenerci in sospeso tra l’anelito a risposte e l’aspirazione a nuove domande.
Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicoanalista, Sapienza - Università di Roma.
Dalla Prefazione di Peter Fonagy
Il concetto di inconscio non rimosso è stato uno dei principali enigmi psicoanalitici fin dagli inizi della disciplina. Il pensiero psicoanalitico sulla natura della coscienza ha sempre distinto implicitamente tra un contenuto psichico non cosciente e un contenuto psichico inconscio sul piano dinamico, a prescindere dal fatto che fossero contrassegnati come distinzioni quali rimosso vs. non rimosso, preconscio vs. inconscio o, ricorrendo al modello a tre livelli di Sandler, inconscio passato vs. inconscio presente. Questo eccellente libro tenta di tracciare una mappa in un campo alquanto controverso e affronta la dicotomia da sei prospettive distinte che condividono il desiderio di integrare le neuroscienze contemporanee co le prospettive psicoanalitiche, utilizzando il contesto clinico come principale limite alla costruzione della teoria.
Recensione di B. Genovesi - Sul sito SpiWeb della Società Psicoanalitica Italiana