L’orgasmo è il climax della sessualità; quando viene raggiunto, c’è una variazione di potenza: l’istinto di contrectazione diventa istinto di detumescenza. La Psychopathia sexualis di von Kafft-Ebing è un trattato del 1886 che afferisce ai supposti saperti maschili intorno alla sessualità. Così si pensa forse ancora oggi, perlopiù, è un dato-per-scontato del mondo mascolino.
Dobbiamo farci qualche domanda a circa centotrent’anni di distanza:
L’orgasmo è la naturale conseguenza della sessualità? È necessario alla sessualità, oppure l’orgasmo appartiene al dominio maschile-eterosessuale occidentale?
Come si declina la questione dell’orgasmo per esempio nell’erotica orientale?
Come si declinava la stessa questione tra gli antichi?
L’uso dei piaceri erotici necessita la pulsione sessuale, oppure si tratta di un pregiudizio
occidentale?
Anziché di orgasmo, al singolare, è lecito parlare di orgasmi? Quanti orgasmi ci sono? Si possono enumerare, oppure ogni orgasmo si manifesta nella singolarità dell’evento erotico?
Per il maschio eterosessuale “orgasmo” sembra equivalente a “eiaculazione”, l’esempio letterario più importante è la masturbazione di Leopold Bloom che osserva Gerty MacDowell nel capitolo Nausicaa, dell’Ulisse di Joyce. Invero, dentro l’orizzonte femmineo (in cui rientrano gran parte delle pratiche e dei piaceri omosessuali) gli orgasmi sono molteplici: vaginale, clitorideo, onirico, anale, auricolare, plantare.
La psicopatologia dell’orgasmo in Occidente è influenzata dalla cultura della famiglia patriarcale.
Infatti, le principali psicopatologie dell’orgasmo maschile sono l’ejaculatio praecox, la mancata
erezione, il priapismo, la mancata eiaculazione. La principale psicopatologia femminile è la
dispareunia, prevenzione alla penetrazione che spesso si accompagna all’anorgasmia vaginale.
Riguardo alla psicopatologia dell’orgasmo insorgono altre domande:
esiste l’orgasmo vaginale o, come ha scritto Anne Koedt, si tratta di un mito maschile di sottomissione delle donne al potere patriarcale? C’è dunque un rapporto tra sessualità e politica?
La dispareunia può essere una rivolta del corpo femminile verso la penetrazione?
La caduta del pudore legato ai movimenti di liberazione sessuale ha trasformato la clinica della sessualità, soprattutto con gli adolescenti. Da un’analisi del fenomeno inibitorio e di vergogna, si va verso un’analisi dell’atteggiamento blasé: una sorta di indifferenza riguardo alla sessualità.
L’escalation dell’esposizione a giochi sessuali sempre più sofisticati attraverso i media nella cameretta, durante la notte, come otaku. La clinica della sessualità con gli adolescenti maschi è una clinica dell’assenza di pulsione, di frequentazione dei siti, di sesso notturno a distanza. La clinica della sessualità con le adolescenti donne è una clinica dell’assenza di curiosità, di perdita della cura di sé, abbandono del fascino e del gioco erotico.
Forse, a furia di insistere che l’inconscio non è pulsionale, ma è una catena di significanti, l’inconscio è cambiato.
Il fenomeno LGBT+, le teorie queer, l’apertura del dibattito sulla sessualità nelle disabilità stanno trasformando le relazioni sessuali in relazioni sociali complesse e piene di nuovi spunti e risvolti.
Le ultime domande che ci porremo sono: stiamo assistendo al tramonto dell’orgasmo? All’ avvento di un plateau continuo d’intensità che produce un piacere che non raggiunge mai l’orgasmo? L’orgasmo, in questo caso, è un punto di avvicinamento asintotico, una chimera?
Mitologia e storia dell’orgasmo
Le fantasie sessuali nel piacere erotico
L’orgasmo maschile eterosessuale codificato
L’orgasmo nel femminino
L’erotismo orientale, l’erotismo femminino
La clinica della sessualità_parte 1
La clinica della sessualità_parte 2
L'analisi di casi di psicopatologia maschile e psicofisiologia femminile
Pietro Barbetta
Miriana Amoroso
Pietro Barbetta
Miriana Amoroso
Pietro Barbetta
Miriana Amoroso
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