Il ruolo della risata nella relazione di cura
Corso di formazione online
24 - 25 gennaio 2025
con Eleonora D'Urso, Fausto Caruana, Maddalena Fabbri Destro e Antonio Narzisi
Dominato da più di due millenni da speculazioni teoriche, il tema del riso è rimasto ancorato ad alcuni presupposti che ne hanno impedito una comprensione profonda. Per affrontare l’argomento, è necessario abbandonare due dogmi che l’hanno sempre caratterizzato: l’idea che la risata sia indissolubilmente legato allo humor, e che sia un comportamento unicamente umano. Viceversa, mostreremo che è, prima di tutto, un comportamento sociale, imparentato con il gioco animale, e finalizzato primariamente a stabilire o potenziare legami sociali attraverso specifici meccanismi neuro-chimici.
Verranno dunque affrontate le implicazioni delle nuove scoperte neuroscientifiche e le implicazioni sullo sviluppo della reciprocità con l'altro, che costituisce la base della cognizione sociale, seguendo un percorso evolutivo dalla prima infanzia all'adolescenza, sia nello sviluppo normotipico, sia nella condizione neuroevolutiva dell’autismo.
Si passerà in seguito alla presentazione di tecniche incentrate sul valore della risata condivisa e sull’utilizzo, in ambito clinico, della Comicità da intendersi quale strumento relazionale. Verranno presentati i diversi ambiti di intervento all’interno dei quali è già stata implementata la risata esperienziale (Scuola, Carcere, Gruppi di auto mutuo-aiuto, MAP - Messa alla Prova, Azienda, Studio Privato) e gli strumenti utilizzati (Puppet, carte, Action Figure) mettendo a confronto i diversi setting e andando ad analizzare le specifiche attività svolte. La condivisione delle tecniche e degli strumenti utilizzati nei diversi contesti sarà collegata ai singoli casi e alle diverse tipologie di presa in carico (del singolo, della coppia, del gruppo). Verrà inoltre presentato il modello esperienziale F.F.T. - Funny Family Training - una modalità di presa in carico del nucleo familiare incentrata sul paradigma comico e sul Divergent Thinking.
PROGRAMMA
Prima giornata | 24 gennaio 2025, ore 09:00 - 13:00 / 14:00 - 16:00
Introduzione a cura della Dott.ssa Eleonora D’Urso
1° Modulo: Neuroetologia della risata, con il Professor Fausto Caruana
pausa
2° Modulo: La Comicità come strumento relazionale. Dalla Pedagogia della Comicità® alla PsiComicità®, con la Dott.ssa Eleonora D’Urso
pausa pranzo
3° Modulo: Il contagio della risata e le origini del cervello sociale, con il Professor Fausto Caruana
Chiusura della prima giornata a cura della Dott.ssa Eleonora D’Urso
Seconda giornata | 25 gennaio 2025, ore 09:00 - 13:00 / 14:00 - 16:00
Introduzione a cura del Professor Fausto Caruana
4° Modulo: Il meccanismo mirror nello sviluppo e le sue alterazioni, con la Dott.ssa Maddalena Fabbri Destro
pausa
5° Modulo: Sviluppo della Reciprocità e Allenamento delle Abilità Socio-
Pragmatiche nei Bambini con Autismo: Dalla Prima Infanzia all'Adolescenza, con il Dott. Antonio Narzisi
pausa pranzo
6° Modulo: Il ruolo della risata esperienziale nella pratica clinica. Tecniche e ambiti di intervento, con la Dott.ssa Eleonora D’Urso
Chiusura della seconda giornata a cura della Dott.ssa Eleonora D’Urso
I moduli del Prof. Caruana saranno dedicati alla “neuroetologia della risata”. Dominato da più di due millenni da speculazioni teoriche, il tema del riso è rimasto ancorato ad alcuni presupposti che ne hanno impedito una comprensione profonda. L’approccio neuroetologico, al contrario, prende le mosse dall’abbandono di due dogmi: l’idea che il riso sia indissolubilmente legato allo humor, e l’idea che il riso sia un comportamento unicamente umano. Viceversa, mostreremo che il riso è, prima di tutto, un comportamento sociale, imparentato con il gioco animale, e finalizzato primariamente a stabilire o potenziare legami sociali attraverso specifici meccanismi neuro-chimici.
I temi che verranno trattati includono, nell’ordine: una panoramica delle teorie classiche e dei loro limiti; lo studio del riso animale come nuova prospettiva per comprendere il riso umano; la distinzione tra riso emozionale e riso volontario; le basi neurali e le diverse vie cerebrali alla base di queste due modalità di riso; la funzione affiliativa del riso emozionale; la funzione di negoziazione sociale del riso volontario; la reinterpretazione dello humor a partire dalla prospettiva neuroetologica; il contagio della risata ed il ruolo del sistema dei neuroni specchio.
Eleonora D'Urso
Fausto Caruana
I moduli della Dott.ssa D' Urso verteranno sulla presentazione di tecniche incentrate sul valore della risata condivisa e sull’utilizzo, in ambito clinico, della Comicità da intendersi quale strumento relazionale. Verranno presentati i diversi ambiti di intervento all’interno dei quali è già stata implementata la risata esperienziale (Scuola, Carcere, Gruppi di auto mutuo aiuto, MAP - Messa alla Prova, Azienda, Studio Privato) e gli strumenti utilizzati (Puppet, carte, Action Figure)mettendo a confronto i diversi setting e andando ad analizzare le specifiche attività svolte, gli output e gli impatti prossimali e distali. La condivisione delle tecniche e degli strumenti utilizzati nei diversi contesti sarà collegata ai singoli casi e alle diverse tipologie di presa in carico (del singolo, della coppia, del gruppo). Verrà inoltre presentato il modello esperienziale F.F.T. - Funny Family Training - una modalità di presa in carico del nucleo familiare incentrata sul paradigma comico e sul Divergent Thinking.
Eleonora D'Urso
Fausto Caruana
Eleonora D'Urso
La nostra esperienza e comprensione dell’ambiente sociale circostante prende forma attraverso azioni, comportamenti complessi e interazioni sociali. I recenti sviluppi delle neuroscienze cognitive e sociali hanno portato nuove evidenze a favore di questa ipotesi classica. Sulla base di questi nuovi studi, anche il confine rigido tra processi percettivi, cognitivi e comportamenti motori si dimostra in gran parte artificiale: non solo la percezione (inclusa la percezione sociale) è immersa nella dinamica dell'azione,rivelandosi più complessa e articolata di quanto si pensasse in passato, ma il cervello che agisce è, prima di tutto, un cervello che comprende. Le implicazioni delle nuove scoperte neuroscientifiche, non ultima quella sul sistema dei neuroni specchio ed il suo possibile ruolo nell’apprendimento e nell’imitazione, sono state cruciali per la psicologia dello sviluppo e, più in generale, per la ricerca sui processi mentali coinvolti nei meccanismi affiliativi e nell’interazione socio-emozionale dei bambini. Già nelle prime fasi dello sviluppo, il bambino ha un'innata capacità di instaurare una relazione con il caregiver e questo avviene attraverso un gioco di comunicazione bidirezionale che consente al bambino di sviluppare un senso di partecipazione.
Fausto Caruana
Maddalena Fabbri Destro
L'autismo è una condizione neuroevolutiva caratterizzata da un fenotipo comportamentale in cui è presente una ipomodulazione della mimica facciale. Alcuni studi di ricerca hanno riscontrato che l'attenzione verso gli altri e la mimica facciale dei bambini con autismo si modulano maggiormente in risposta ai cambiamenti prosodici e dell'espressione visiva del caregiver. Inoltre, la comprensione dello scherzo e della comicità nelle persone con autismo è spesso correlata alle loro abilità socio- pragmatiche, che necessitano di essere allenate attraverso programmi di potenziamento delle abilità sociali. Questo allenamento avviene sovente attraverso la strutturazione di role playing, necessari per esercitare le abilità di empatia cognitiva ed affettiva ovvero di perspective taking. Durante il workshop, si affronterà lo sviluppo della reciprocità con l'altro, che costituisce la base della cognizione sociale, seguendo un percorso evolutivo dalla prima infanzia all'adolescenza.
Antonio Narzisi
Eleonora D'Urso
per tutte le professioni sanitarie
31 Dic 2025
per tutte le professioni sanitarie
31 Dic 2025
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