Il male. Memorie di un criminologo

Silvio Ciappi racconta la sua storia di criminologo partendo dagli Stati Uniti, dove ha inizio la sua formazione accademica in ambito criminologico. Spiega inoltre le differenze tra criminologia e criminalistica, addentrandosi poi nei concetti di traumatizzazione infantile e di piacere e morte secondo Freud. 

Dopo molti anni Silvio Ciappi racconta nel dettaglio il lungo lavoro che lo ha visto coinvolto in prima persona con uno dei criminali più noti del panorama italiano, Donato Bilancia. Ciappi racconta la storia del serial killer italiano in prima battuta come caso di cronaca, per poi approfondirne la storia personale e umana. 

A partire dalla storia di Ciro, minore istituzionalizzato, viene trattato il tema del "particolare sensoriale", ovvero un modo, dice Silvio Ciappi, per intercettare il dolore. Ciappi descrive poi il lavoro del criminologo, che richiama spesso quella che Correale definisce "blanda depersonalizzazione".

Silvio Ciappi racconta la sua esperienza di criminologo in America latina, dove ha vissuto per alcuni anni. Parla inoltre della difficile condizione di alcune carceri e dell'incontro con alcune vittime della strage di El Salado.

Silvio Ciappi affronta il difficile compito di attribuire precise caratteristiche a coloro che vengono comunemente chiamati Killer seriali a partire dalla sua esperienza con Luigi Chiatti, Andrea Matteucci, Donato Bilancia e tanti altri. Espone poi la sua visione circa i moventi psicologici che conducono i serial killer verso la loro deriva criminale.