Essere psicologi nell’era del cambiamento climatico

con Camilla Gamba e Lucia Tecuta

Il corso si propone di essere un’introduzione alla Ecopsicologia e Psicologia Climatica. Tratteremo i temi del rapporto uomo-natura e dell’impatto del cambiamento climatico sulla salute mentale in modo da fornire concetti chiave che gli psicologi possono integrare nelle loro pratiche cliniche con individui e comunità. 

La letteratura scientifica infatti evidenzia come il cambiamento climatico abbia un crescente impatto negativo sulla salute mentale in termini sia di reazioni psicopatologiche acute in risposta ad eventi climatici estremi, sia da nuove forme di disagio psicologico definite "emozioni ecologiche" o "emozioni climatiche" (Cianconi et al., 2023; Ogunbode et al., 2023). Tra queste troviamo eco-ansia e ansia climatica, emozioni associate a più lievi ma continui cambiamenti climatici (Ojala et al., 2021; Coffey et al., 2022; APA, 2011).

Il webinar fornisce una panoramica della letteratura scientifica sull’argomento partendo dalle definizioni dei nuovi costrutti psicologici, percorrendo possibili concettualizzazioni all’interno degli orientamenti psicologici esistenti, e condividendo le linee guida emergenti per l’assessment diagnostico e per gli interventi psicoterapeutici, con un focus particolare sulla Climate Aware Therapy.

All’interno di questa panoramica presenteremo un framework nosografico diagnostico che permette di differenziare risposte adattive – utili ad affrontare l’attuale sfida climatica ed ecologica – da risposte disadattive che sfociano in quadri psicopatologici e mettono a rischio la salute dell’individuo e della collettività.

Inoltre, traendo dall’esperienza e dalla letteratura in campo di Eco-Psicologia, descriveremo ulteriori “best practices” eco-terapeutiche a cui possono attingere psicologi e psicoterapeuti di ogni orientamento, descrivendo qualche esempio di nature-based interventions che i clinici possono utilizzare nel loro lavoro.

L’ultima parte del webinar sarà dedicata alle considerazioni etiche e deontologiche rispetto al nostro lavoro come professionisti – con il nostro bagaglio di risorse, emozioni e fragilità personali – che si trovano a fare i conti con questa policrisi in divenire e piena di incertezze.