La diagnosi in psicologia clinica transculturale

Ciclo di 10 lezioni
dal 17 Settembre al 10 Dicembre 2024
h 18 - 20

con Pietro Barbetta
Direttore dell’International School of Systemic Therapy

10 ECM

Questo è un corso teorico-pratico che insegna a usare la diagnosi clinica in maniera critica e creativa, sempre in condivisione con la persona che frequenta gli incontri diagnostici, che non sono necessariamente terapeutici, ma che possono coadiuvare la psicoterapia. Le tecniche e le categorie diagnostiche saranno analizzate in modo da essere trasformate in strumenti per analizzare la singolarità del caso, in riferimento al contesto spaziale e temporale in cui il soggetto si trova. Si tratta di apprendere un approccio adatto anche alla normalità, oltre che alle condizioni definite come patologiche: ognuno di noi, in questo senso, è “sintomatico”. Durante ogni incontro verranno discussi casi clinici in trattamento o casi clinici affrontati nel passato, oppure di trattamenti clinici storici. Verranno anche discussi metodi diagnostici, anche attraverso i reattivi, con particolare riferimento al Test di Appercezione Tematica (TAT). 

Il corso vuole essere una analisi a due livelli:

1. Un excursus sui linguaggi della diagnosi in psichiatria, in psicoanalisi, nella sistemica e in psicologia clinica.

2. Un’analisi del senso e del significato del sintomo nella nostra esistenza - una prima definizione generale potrebbe essere la seguente: il sintomo è un tradimento di sé da parte di se stessi.
 

La psicologia clinica ha una pratica discorsiva sulla diagnosi differente dalla psichiatria.

La diagnosi medico-psichiatrica e quella psicologica non sono alternative e incompatibili, tuttavia presentano differenze sostanziali, pur avendo campi semantici parzialmente sovrapposti.

1. Dia-gnosi in psicologia clinica significa – come vuole l’etimologia - “conoscere attraverso”, si tratta di una transizione. La diagnosi psicologica non può mai prescindere dalla relazione e dalla condivisione tra il clinico e il soggetto che frequenta il colloquio clinico. Questa relazione prevede il reciproco consenso (Barbetta, 2024).

2. Il riferimento principale della psichiatria è la biologia e la medicina, quelli della psicologia clinica sono l’antropologia, l’etnografia, la letteratura e la filosofia (Barbetta, Cavagnis, Krause, Telfener, 2022, Deleuze, Guattari, 2017,), la psichiatria osserva semplici “comportamenti”, la psicologia clinica osserva la complessità delle “relazioni nel contesto” (Barbetta, 2019, Ceruti, 2021, Damiano, Bellusci, 2023).

3. La pratica diagnostica in psicologia clinica non può prescindere dalla storia dei quadri diagnostici, dai riferimenti antropologici relativi a tali quadri e dei loro cambiamenti in relazione al contesto storico. Per esempio in relazione a ciò che è definito in termini di gravità del disordine e più in generale dei discorsi medico-psichiatrici, sociali e antropologici (Foucault, 2008, 2011).

4. La diagnosi psicologica è caratterizzata dalla transitorietà temporale e dal trans-culturalismo spaziale. La diagnosi è consustanziale al corso della vita e ai cicli vitali del soggetto, va osservata come transizione, è legata a un’ottica procedurale/contestuale, non-strutturale (Capararo, 2003, 2004; Sacks, 2018; Hughes, Bartesaghi, 2024)

5. Se le discipline che corroborano la pratica diagnostica in psicologia sono l’antropologia culturale (Lévi-Strauss, 1984, Gregory Bateson, 2020, 2022) l’etnografia e l’antropologia medica (Kleinman, 1985, Quaranta, 2005, Losi, 2022) e l’etnografia, la diagnosi e la cura sono processi transculturali, o di transizione tra metodi di valutazione e di cura culturalmente determinati (Fanon, 2015, Devereux, 2007, 2013, Nathan, 1996, Ancora, 2006, Barbetta, 2003)

6. Le pratiche diagnostiche contemporanee in psicologia clinica non possono fare a meno di considerare e valutare la questione del mantenimento o della dissoluzione del legame sociale; in questo senso la diagnosi non è separata dalla terapia, ma ne è parte integrante, e il suo ruolo – in quanto pratica condivisa come definito al primo punto – è riannodare i legami e le relazioni come risorse per la soggettivazione.

Questi sei punti verranno declinati durante ogni incontro in relazione all’argomento diagnostico a cui l’incontro è dedicato.

PROGRAMMA

Martedì 17 settembre - Introduzione al lessico diagnostico tra biologia e antropologia
Martedì 24 settembre - Il lessico delle depressioni
Giovedì 24 ottobre - L'ansia e l'angoscia
data da riprogrammare - La compulsione e l’ossessione
data da riprogrammare - Bipolare ciclotimia
data da riprogrammare - Dissociazioni e scissioni
data da riprogrammare - Le droghe e la tossicomania, che cos’è il pharmacon
data da riprogrammare - Il legame sociale Borderline: autolesionismo come prevenzione al suicidio
Martedì 3 dicembre - Adolescenza: la mutazione transgenerazionale, il salto sintomatico costitutivo
Martedì 10 dicembre - La diagnosi ai bambini e i loro sintomi (LD, ADHD, Encopresi/Enuresi) e la crisi della famiglia patriarcale
 

Tutti gli incontri si terranno dalle 18 alle 20.